La nascita di un evento...
Il 19 giugno 2009 viene organizzata per la prima volta la "Festa a scienze". Quell'anno accademico (2008-2009) era stato segnato dal D.L. Gelmini che spinse molti studenti a mobilitarsi a seguito della riforma universitaria. Tra questi anche Wudy, al secolo Walter Riviera, che in quell'anno venne eletto (per la prima volta) come rappresentante della facoltà di Scienze MM.FF.NN. Sin dall'inizio della sua esperienza da rappresentante si trovò a fronteggiare un problema ben noto a molte università italiane: la diffidenza ed il clima freddo dell'ambiente universitario:
Gli studenti sembravano totalmente disinteressati alle attività dei rappresentanti. Molti di loro non sapevano nemmeno dell'esistenza di tale organo.
Spinto dal suo entusiasmo e dalla consapevolezza che un ambiente universitario più caldo e accogliente avrebbe potuto migliorare la qualità della vita universitaria a 360 gradi, il neo eletto rappresentante si mise subito all'opera per cercare di abbattere il "muro di ghiaccio" che divideva rappresentanti e studenti.
Wudy era convinto che il problema fosse legato a due fattori primari:
* In primo luogo le scarse opportunità d'interazione che l'università lasciava: essendo infatti dislocata sia dal centro d'Ateneo che dal centro della città, scienze ha sempre sofferto la carenza di locali con una vita universitaria (notturna) attiva;
* Inoltre mancava il senso di appartenenza all'università stessa: studiare e crescere in quell'ambiente non bastava a sviluppare sufficiente coinvolgimento da parte degli studenti, che di fatto, percepivano l'università come mero luogo di studio.
Con l'obiettivo di iniziare a lavorare su entrambi i fronti, l'attenzione si focalizzò sulla realizzazione di un evento...
L'idea era quella di fornire un punto d'arrivo condiviso, qualcosa in cui riconoscersi in qualità di studenti di scienze.
Qualcosa che potesse crescere negli anni e consolidarsi affinchè gli studenti si potessero sentire utili alla propria università.
Nacque così..LA FESTA :D
L'organizzazione iniziò, un pò per gioco, nell'aprile 2009 quando Wudy in un incontro informale in segreteria di Presidenza, parlò del progetto alla segretaria Chiara Ghini. In quel momento l'idea era semplicemente quella di discutere della fattibilità "legale" dell'evento. L'intenzione era infatti quella di organizzare la prima festa un anno dopo, nel giugno 2010. Tuttavia, la ricerca avviata da Chiara in merito alle implicazioni burocratiche, fu così veloce e precisa che diede ancora più animo all'idea e iniziò a far pensare di anticipare i tempi.
Benchè la burocrazia pareva meno complicata del previsto, rimanevano da definire aspetti cruciali come le forniture, la pubblicità, la ricerca degli sponsor e la costituzione di uno STAFF. Tutto in poco più di 6 settimane.
Con l'intento di velocizzare la realizzazione, il progetto venne condiviso attraverso incontri studenteschi negli orari extra-didattici al termine delle lezioni.
Di 2000 iscritti, solo una ventina partecipava con costanza agli appuntamenti.
Molti si limitavano ad aiuti pratici di poca responsabilità, ma due in particolare, già compagni di corso del rappresentante, si distinsero per l'interesse e la dedizione: l'amico sardo Lino Faedda, l'amico veronese Paolo -Paolino- Erbizi.
Anche se la bozza del progetto era molto umile, presentava già sei linee guida, chiare e parecchio ambiziose:
* Prezzi contenuti, La festa avrebbe dovuto accogliere studenti con lo scopo di unire persone, non di fatturare.
* Musica live, poichè serviva musica che potesse essere apprezzata da più gente possibile e che regalasse la sensazione dei concerti dal vivo. La maggior parte degli eventi realizzati per gli universitari prevedevano infatti serate in discoteca. Serate che oltretutto, a prescindere dalle distanze, offrivano uno stile musicale lontano da quello solitamente più apprezzato dal mondo "nerd" (che tutt'ora rappresenta il 50% della facoltà), molto più affezionato a gruppi Rock e Metal come Queen, Led Zeppeling, Guns'n'Roses e AC/DC.
* Autonomia, si voleva fare in modo che l'organizzazione e la realizzazione fossero completamente gestite dai soli studenti, incluse le operazioni d'amministrazione e recupero fondi.
* Un evento a scopo benefico: quale miglior modo per accrescere l'utilità e lo stimolo a far bene? :)
*Accoglienza a 360°, la festa avrebbe dovuto accogliere il maggior numero di persone, studenti, docenti ed cittadini.
*Sicurezza, la serata non avrebbe dovuto pesare in nessun modo alla struttura universitaria, pena l'annullamento del progetto negli anni futuri.
Armati di pazienza, buona volontà ed entusiasmo, i tre iniziarono a mettere in moto mani e testa per riuscire a realizzare l'evento entro i termini di tempo fissati.
A dare manforte ai loro sforzi, si aggiunse presto un'altra figura (fondamentale per la riuscita della serata), uno studente molto più esperto in termini di "organizzazione di serate", Francesco -Chicco- Beltramini.
La prima realizzazione fu parecchio umile e molto essenziale, ma era nel complesso ben distribuita.
cit di Marco Cavagnari:
"Grazie a te per aver organizzato la festa. Sappiamo che esisteva già una festa di scienze: "La sagra della vigna" (da Ca Vignal). La sagra della vigna però, anche se l'ho provata solo un anno, per quanto bella possa essere non sarà mai calda come quella che hai ideato quest'anno. Come l'ha definita una mia amica "sa molto da clima di sagra". Il parcheggio allestito di stand e tavolini con zona concertino, tutto l'insieme, ospitare nel nostro parcheggio i ragazzi dell'ateneo, ritrovarsi con gli stessi compagni di facoltà all'interno della stessa ma in clima d'allegria; tutto questo riscalda l'ambiente, ci rende più uniti. Peccato per la pioggia, ma se la festa fosse continuata fino a termine, sarebbe stata un'occasione d'oro (poi sta a noi coglierla o meno) per stringere amicizia con i compagni di scienze che conosciamo solamente di vista perchè li vediamo studiare (oppure oziare ): un'occasione per entrare a far parte della grande famiglia che, per come la vedo io, costituisce la nostra facoltà....solo che in ambiente/clima quotidiano non lascia tante occasioni (anche perchè s'ha altro da fare).
Con la speranza di ritrovare lo stesso caldo clima l'anno prossimo, alla prossima puntata "